Il numero di gennaio/febbraio di Pet B2B include un’inchiesta sui trend correlati alle tipologie di carne utilizzate nel pet food.
La domanda di mangimi per animali domestici si focalizza infatti sempre di più sulle soluzioni ispirate dall’alimentazione umana, con una richiesta in costante aumento di ingredienti human grade, naturali e tipicamente presenti nella dieta dell’uomo. L’industria ha quindi progressivamente risposto a questa tendenza inserendo all’interno dei mangimi industriali frutta, verdura, erbe aromatiche e, soprattutto negli ultimi dodici mesi, i cosiddetti superfood. Ma in questo contesto, è cambiato anche l’approccio alla materia prima principale, ovvero la carne.
In particolare si denota un calo delle materie prime classiche come pollo e tacchino in favore di carni più particolari come agnello, cavallo, struzzo, anatra e coniglio. Il pet food continua dunque a evolvere e a offrire ai proprietari di cani e gatti una scelta sempre più ampia e differenziata di prodotti, seguendo una direzione ben precisa che corre lungo i binari del trend dell’human grade.
Questo tipo di mangimi che prevedono la presenza di proteine rare è infatti realizzato con formulazioni ispirate dall’alimentazione umana e in molti casi anche utilizzando ingredienti che possono essere consumati dall’uomo, che quindi sono sottoposti a un maggiore numero di controlli rispetto a quelli normalmente richiesti nella mangimistica.
Nell’articolo si parla anche di prodotti crudi, ovvero il mondo della dieta barf, che segue una filosofia che punta a esaltare il contenuto di carne nei prodotti. Oggi in Italia questi articoli continuano a faticare a registrare performance in linea con quelle dei mercati più avanzati.
Hanno partecipato all’inchiesta Belcando, Necon Pet Food, Italianway, Freskissimo Pet Food.
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