Boom di presenze negli spot di animali domestici: il target sono donne e single

by Redazione Pet B2B

Circa uno spot televisivo su tre appartiene alla categoria pet. L’aumento costante negli ultimi anni degli investimenti dell’industria e della distribuzione di settore ha portato a una grande diffusione della presenza pubblicitaria di soggetti dedicati all’alimentazione e alla cura degli animali d’affezione,  e in particolare di cani e gatti.

Spot MorandoMa quali sono i target maggiormente colpiti da queste pubblicità e chi decide quali prodotti comprare? Che si parli di cibo, collari, antiparassitari, cucce, articoli per igiene e toelettatura e qualsiasi altro accessorio, nelle coppie senza figli per il 57% dei casi le decisioni sono prese dalla donna mentre per il 43% dagli uomini. Mentre i single sarebbero quelli che più di tutti si lasciano convincere dagli spot pubblicitari.

Passando invece alle famiglie, spesso sono i figli ancora più dei genitori ad avere voce in capitolo quando si tratta di acquisti per il pet care.

Questo è quanto emerge da una ricerca effettuata su un panel di 800 consumatori di età compresa tra i 18 e i 65 anni che possiedono almeno un animale: gli spot dedicati a cani, gatti, uccelli spesso colpiscono l’attenzione degli under 23 che di conseguenza poi si dirigono nei negozi specializzati o nei supermercati ed effettuare direttamente l’acquisto o consigliano ai genitori che cosa comprare. 

Anche la multinazionale Omnicom Media Group ha provato, in una recente ricerca condotta assieme a Nielsen, Ipsos e Ainem, come il comportamento dei consumatori che guardano la televisione sia cambiato negli ultimi anni. L’audio giocherebbe un ruolo sempre più importante nell’attivazione dell’attenzione da parte dei telespettatori, soprattutto dei più giovani, e una persona su cinque ricorda gli spot passati in tv anche se quando sono andati in onda non stava guardando lo schermo. 

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