Come immaginabile, l’emergenza sanitaria e il lockdown hanno lasciato un segno pesante su tutta l’area no food del pet care. Complessivamente, le vendite a valore hanno registrato un calo del 3,2% nel confronto fra il primo trimestre del 2020 e il primo trimestre del 2019.
È una frenata rispetto al trend di crescita del periodo precedente (il confronto tra 4Q 2019 e 4Q 2018 aveva registrato un incremento delle vendite pari a +8,3%). Questo è quanto emerge dalla rilevazione organizzata da Pet B2B per quanto riguarda le vendite di prodotti del mondo no food. Questa rilevazione, iniziata nel 2018, è costruita sui dati di sell-in di sette aziende tra i leader di mercato con l’obiettivo di offrire un benchmark con cui confrontarsi.
Tornando ai dati relativi al primo trimestre dell’anno, per quanto riguarda i canali, le vendite sell-in nei pet shop specializzati hanno registrato un calo pari a -9,8% rispetto a un anno fa, mentre sono cresciute le catene (+13%). Un vero crollo, invece, per il canale GDO-grocery che registra un tonfo pari a -18,6%. Molto differenziati gli andamenti del sell-in per categoria di prodotto. Come prevedibile, ci sono segmenti che crescono in maniera importante: tappetini (+17%), lettiere (+40%), prodotti per pulizia e bellezza (+14%). Sono più numerosi però i segmenti con vendite in calo. Spiccano l’abbigliamento (-47%) e attrezzature per toelettatori (-27,7%).