L’andamento del mercato italiano del pet care ha pagato le conseguenze di emergenza sanitaria e lockdown: nel sell in le vendite a valore dei prodotti no food hanno registrato un calo del 7,4% nel confronto fra il primo semestre del 2020 e il primo semestre del 2019.
Questo è quanto emerge dalla rilevazione organizzata da Pet B2B per quanto riguarda le vendite di prodotti del mondo no food. Questa rilevazione, iniziata nel 2018, è costruita sui dati di sell-in di sette aziende tra i leader di mercato con l’obiettivo di offrire un benchmark con cui confrontarsi.
La situazione appare peggiore nel secondo trimestre (periodo aprile-giugno 2020): in questi mesi le vendite a valore hanno registrato un calo pari a -11,29% nel confronto fra il 2Q-2020 e il 2Q-2019.
Tornando ai dati relativi ai primi sei mesi dell’anno, per quanto riguarda i canali, le vendite sell-in nei pet shop specializzati hanno registrato un calo pari a -5,4% rispetto a un anno fa, mentre le catene scendono del -7.1%. Un vero crollo, invece, per il canale Gdo-grocery che registra un tonfo pari a -15,1%. Considerando invece il solo secondo trimestre, migliora la situazione del largo consumo e peggiora quella delle catene.
Molto differenziati gli andamenti del sell-in per categoria di prodotto. In crescita soprattutto lettiere (+22%) e prodotti per pulizia e bellezza (+20%). Tra i segmenti che soffrono di più ci sono i trasportini, l’abbigliamento e i giochi per gatti.