Storicamente il pet food a base di salmone o tonno rappresenta una scelta di acquisto privilegiata per bisogni specifici, come le diete ipocaloriche o ipoallergeniche. Ma recentemente si è consolidata l’abitudine di alternare le proteine scegliendo spesso anche le materie prime ittiche, considerate dal pubblico molto salutari. L’offerta a scaffale è così cresciuta proponendo tipologie di pescato sempre più particolari e molto diffuse nei consumi umani. Su Pet B2B di ottobre è pubblicato uno speciale sulla materia prima ittica negli alimenti per cani e gatti.
L’umanizzazione (o parentizzazione) dei consumi e la crescente attenzione alla qualità delle materie prime guidano dunque anche questa tendenza, alla quale nell’ultimo biennio le aziende produttrici hanno risposto ampliando l’offerta di
prodotto con il lancio di formule varie, ricche e attrattive per il pubblico finale. Ma non finisce qui. Perché il rafforzamento del segmento pesce è progressivamente andato a coinvolgere anche il comparto dei mangimi complementari, che integrano la dieta quotidiana dell’animale per fornire un contributo aggiunto di preziosi nutrienti. In questa particolare categoria merceologica, che costituisce ancora una nicchia ma in forte espansione, fra i prodotti di maggior successo ci sono quelli contenenti acidi grassi omega 3 e 6 derivati da olio di salmone o altro pesce, a conferma di come l’attenzione a fornire all’animale tutto il necessario per il suo benessere continua a guidare con forza i comportamenti di acquisto. Leggi l’articolo completo su Pet B2B di ottobre.
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