Si sono assestate le vendite di prodotti pet food no grain e free from. Rispetto al boom di alcuni anni fa, ora rappresentano una nicchia di mercato, con clientela fidelizzata e alto spendente che non rinuncerebbe mai a queste referenze per la salute dei loro animali. Il fatto di trovarsi di fronte a prodotti premium proposti a prezzi mediamente più alti, sta rappresentando una barriera per l’acquisto, mentre le abitudini dei pet parents stanno orientandosi maggiormente verso linee low grain piuttosto che senza cereali. A livello distributivo, oggi più della metà dei prodotti a scaffale contiene almeno uno o più claim negativi. I principali sono i senza conservanti, senza coloranti, senza cereali, senza ogm, cruelty free e senza glutine. Rientrano in questo ambito anche referenze prive di carne di pollo che, in alcuni casi ha generato delle difficoltà, per l’elevato numero di ormoni presenti in particolare in alcuni esemplari allevati non biologicamente. Sul numero di novembre di Pet B2B è pubblicato un focus sul mercato degli alimenti con claim negativi per cani e gatti.
Dopo il boom dell’offerta grain free e no grain, che in Italia ha raggiunto il suo culmine cinque o sei anni fa, si è assistito a un ridimensionamento di questo segmento di offerta che ora rappresenta per le aziende del settore pet food una nicchia di prodotti top di gamma che non sta registrando particolari indici di crescita a livello di fatturato e quote di mercato. Le ragioni sono diverse. Da parte dei veterinari, ad esempio, si è ridimensionato l’allarme lanciato alcuni anni fa sulla presenza di frumento nelle referenze per cani e gatti; se un cereale è di alta qualità e non troppo presente come quantitativo, non può far male al cane. Su questo assestamento delle vendite gioca un ruolo anche la posizione geografica dell’Italia. Il clima temperato del nostro Paese rende meno necessaria un’alimentazione fortemente concentrata sul consumo proteico che invece è più indicata per la popolazione animale del Nord Europa. Per saperne di più leggi l’articolo completo su Pet B2B di novembre.
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