Quale ruolo hanno oggi i distributori e grossisti in Italia? Come si muovono rispetto a pet shop, catene e canali di e-commerce? È cambiata la loro funzione, in un settore sempre più concentrato attorno alle grandi insegne del retail con
meno punti vendita specializzati attivi? Su Pet B2B di aprile è pubblicata un’analisi di mercato sulla distribuzione del pet care. Lo scenario generale in cui tutti gli operatori si stanno muovendo è molto complesso. In particolare gli aumenti dei costi delle materie prime e dei prodotti stanno impattando su tutta la catena, coinvolgendo a monte le aziende e a valle il retail e il cliente finale. In mezzo si trovano i grossisti e i distributori nel ruolo sempre più difficile e complesso di intermediari che hanno il compito di fare da tramite tra le proposte dei brand e le esigenze e richieste dei negozianti.
Le difficoltà di approvvigionamento hanno colpito un po’ tutti i settori del mondo pet food e pet care. Si sono registrate
rotture di stock per le diete di mantenimento, che sono realizzate con diverse componenti. Se una o più di queste manca, le aziende in taluni casi hanno optato per il rinvio della produzione. Si sono registrate carenze nel food in generale e nell’umido in particolare. Soprattutto è mancato molto il mondo della monoporzione gatto. Anche a livello di farmaci la situazione non è stata migliore; ha sofferto il segmento dei vaccini, in particolare quelli per i gatti. Le difficoltà si sono riscontrate soprattutto nel secondo semestre 2021 anche per quanto riguarda antiparassitari e antibiotici. Questa situazione di difficoltà generale ha comportato attriti tra distributori e produttori. Per saperne di più leggi l’articolo completo su Pet B2B di aprile.
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