Per il 65% dei pet owner, l’emergenza Covid-19 non ha apportato cambiamenti sostanziali nelle abitudini di acquisto di prodotti per animali. È quanto emerge dalla prima indagine condotta lo scorso giugno da Permanent Pet Watch, osservatorio permanente creato dall’agenzia di comunicazione Mediatic, specializzata nel mercato pet, insieme alla società di indagine M2I.
Le prime rilevazioni ufficiali partiranno dall’autunno 2020, ma nel frattempo, lo scorso giugno il Permanent Pet Watch ha realizzato un sondaggio esplorativo volontario volto ad indagare gli effetti del Coronavirus sui comportamenti dei pet owner. Dall’iniziativa è emerso che un intervistato su tre, in prevalenza donne in un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, ha cambiato comportamenti di acquisto, evidenziando un incremento di acquisti prevalentemente per pet food e lettiere.
Il 74% dei partecipanti all’indagine ha rivelato inoltre di non aver modificato l’alimentazione del proprio animale, mentre il restante 26% ha dichiarato di aver sostituito, in parte o quasi completamente, i prodotti industriali con preparazioni domestiche. Si tratta soprattutto di coloro che posseggono almeno un cane.
Per quanto riguarda i canali di vendita, durante il lockdown si è registrato una maggior frequentazione della Gdo (+3%) e dell’e-commerce (+8%), a discapito delle catene pet shop (-9%). Il 54% di chi ha frequentato negozi fisici è rimasto fedele al punto vendita abituale, mentre il 37% ha fatto riferimento allo store di vicinato. Al termine del blocco si è verificato infine un ritorno alle abitudini precedenti, con una maggior propensione agli acquisti online soprattutto da parte di quei consumatori che già acquistavano almeno il 50% dei prodotti per il pet su internet.
In riferimento al prossimo futuro, la maggior parte degli intervistati si divide tra coloro che ritengono che ci sarà un ritorno alle abitudini precedenti e coloro che invece prevedono che continuerà ad esserci un maggior utilizzo del canale online, soprattutto per l’acquisto di pet food.