Sebbene il 72% dei veterinari italiani ritenga che negli ultimi anni le alterazioni delle stagioni abbiano avuto un impatto sulla salute degli animali da compagnia, solo uno su due si sente adeguatamente informato sul tema e ha dichiarato di essere consapevole della comparsa negli ultimi anni di nuove specie di parassiti nel territorio in cui opera. Il 52% di essi ritiene che i clienti non siano a conoscenza dei rischi che corrono i pet. Sono questi alcuni dei risultati emersi da una survey condotta da MSD Animal Health su un campione di medici e di proprietari di animali domestici, in Europa e in altri Paesi, per scoprire l’effettivo grado di consapevolezza sull’importanza di difendere i propri cani e gatti dai cambiamenti stagionali.
MSD Animal Health ha dunque lanciato in 30 Paesi europei, Russia, Nord Africa e Medio Oriente l’iniziativa Protect Our Future Too (#Protectourfuturetoo), con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto dei cambiamenti stagionali sugli animali da compagnia. Inoltre il progetto mira a educare i pet owner, fornendo informazioni chiare e puntuali per adottare le necessarie strategie di prevenzione antiparassitaria insieme al veterinario e che prevedano una copertura di lunga durata, anche durante le stagioni più rigide. MSD Animal Health ha inoltre creato una guida disponibile sul sito dedicato all’iniziativa: www.protectourfuturetoo.com/it.
Secondo alcuni importanti leader scientifici europei, in particolare, l’alterazione delle stagioni potrebbe avere importanti implicazioni sulla salute e sul comportamento di cani e gatti. Questi effetti potrebbero essere riconducibili a diverse cause: aumento del numero e della distribuzione dei parassiti, rischio maggiore di contrarre malattie causate dai parassiti “vettori”, ripercussioni delle variazioni sui comportamenti e sulla salute animale (strettamente interconnessa a quella umana). «La diffusione della leishmaniosi è un esempio strettamente correlato all’alterazione delle stagioni» ha affermato Ezio Ferroglio, professore di parassitologia e malattie parassitarie al dipartimento di scienze veterinarie dell’Università degli Studi di Torino. «È davvero incredibile se pensiamo che fino a solo 20 anni fa la leishmaniosi era, in tutto il Nord Italia, classificata come una malattia esotica. Inoltre il numero di casi di malattie trasmesse dalle zecche, come la malattia di Lyme, o dovute a nuovi patogeni, come Babesia, che rappresentano un pericolo anche per l’uomo, è in crescita».
Quando si parla di parassiti e di malattie trasmesse da vettori, la maggior parte dei medici concorda: il 78% ritiene che il numero di infestazioni da ectoparassiti sugli animali da compagnia sia aumentato nel tempo, e il 69% ha dichiarato di aver visto un aumento negli ultimi anni della comparsa di malattie trasmesse da vettore, in particolare ehrlichiosi (79%), babesiosi (28%) e Anaplasmosi (22%). Circa tre veterinari su quattro dichiarano di aver osservato inoltre un aumento significativo del numero di parassiti tra i mesi di ottobre e marzo, quindi nel periodo invernale, e consiglia perciò di proteggere gli animali durante tutto il corso dell’anno. Infine l’alterazione delle stagioni può potrebbe anche influenzare negativamente i comportamenti: «Alcune patologie comportamentali dei cani e dei gatti, come ansia, paura, fobia e le disfunzioni cognitive del cane anziano, possono essere aggravate anche dai cambiamenti climatici» ha commentato Clara Palestrini, medico veterinario specialista in medicina comportamentale e benessere animale presso il dipartimento di medicina veterinaria dell’Università degli Studi Milano.
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