Una strategia di comunicazione non adeguata, negli anni passati ha portato a una mancata soddisfazione di molti consumatori verso gli alimenti monoproteici e a un rallentamento delle vendite. Tuttavia il segmento può ancora rivestire un ruolo strategico, soprattutto per il canale specializzato. A patto di informare correttamente il pubblico finale sulle finalità e le modalità di utilizzo dei prodotti, oltre che sulla differenza tra monoproteico e mangime con singola proteina animale. Su Pet B2B di giugno si affronta questo tema con un’ampia inchiesta nell’ambito della quale sono intervenuti esponenti di aziende fornitrici, esperti e negozianti.
L’aspetto fondamentale legato al monoproteico è l’informazione, a partire da etichetta e packaging. Allo stesso tempo, agli addetti alla vendita è richiesto di fornire un servizio ancora più attento e mirato rispetto al passato. Proprio per via del fatto che oggi è abitudine sempre più frequente fra i proprietari di cani e gatti cercare sul web la risposta alle proprie esigenze e spesso effettuare una sorta di autodiagnosi, i negozianti, e in particolare gli operatori del canale specializzato sono chiamati a offrire la propria consulenza professionale per sfatare eventuali falsi miti e richiamare i pet parents a un utilizzo corretto dei prodotti. Leggi l’articolo completo su Pet B2B di giugno.
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Pet_B2B_Giugno_2018_Monoproteico
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