Stando a quanto dichiarato dalla International Labour Organization, nell’ambito della private economy sono 19 milioni le persone sotto lavoro forzato in tutto il mondo. Stando alle indagini condotte dall’organizzazione, anche nel settore dell’industria della pesca nel sud est asiatico si contano casi di lavoro forzato. Per questo motivo, Mars Petcare ha annunciato la decisione di applicare un nuovo protocollo all’interno della propria filiera, in quanto il pesce utilizzato per i suoi prodotti pet food proviene da quest’area in particolare dalla Tailandia).
Dopo aver redatto un action plan a tutela dei diritti umani, l’azienda ha dichiarato di voler estendere simili provvedimenti a tutte le realtà con cui collabora per la fornitura di pesce in tutto il mondo. I portavoce di Mars dichiarano che, attraverso la sua Incorporated Human Rights Policy, l’azienda punta a promuovere e rispettare i diritti umani in linea con i principi guida delle Nazioni Unite.
La redazione dell’action plan fa seguito a un appello lanciato da Greenpeace, dopo che lo scorso maggio alcuni attivisti neozelandesi hanno interrotto per 11 ore le operazioni della raccolta di tonno a supporto dei lavoratori della seafood industry.
L’impegno di Mars è volto ad aumentare il numero di persone dello staff che permettano al Global Petcare Management Team di operare con più efficacia a livello locale e di rendere completamente tracciabile la propria filiera. Una politica di prevenzione e monitoraggio, oltre che di collaborazione con altre aziende, governi e privati, sarà infine lo strumento per raggiungere gli obiettivi prefissati.