Mars e Nestlé annunciano il proprio impegno nella tutela dei diritti umani lungo la loro filiera per la raccolta di pesce. La decisione è stata ufficializzata a seguito delle azioni con cui nei mesi scorsi Greenpeace ha sensibilizzato le realtà operanti nel settore dell’industria della pesca alla salvaguardia dei diritti umani, soprattutto nell’area della Tailandia.
Attraverso il loro impegno, le due aziende fra i leader nella produzione di pet food a livello mondiale intendono spingere i propri fornitori a eliminare pratiche di lavoro nocive per i pescatori. Fra questi, è stato fatto il nome della Thai Union, che collabora sia con Nestlé sia con Mars e che sarebbe fra coloro che attuano la pratica del “transshipping”: si tratta di un’operazione con cui la materia prima pescata viene trasportata a bordo di altre imbarcazioni, per permettere alla nave da pesca di stare in mare più a lungo di quanto consentito per legge.
Nestlé ha interamente bandito il transshipment dalla propria filiera, mentre Mars ha annunciato che interromperà tale pratica qualora i fornitori non dovessero garantire il rispetto dei diritti umani e delle norme in vigore nell’industria della pesca. «Stiamo parlando di due fra i maggiori produttori di pet food nel mondo e il loro impegno metterà pressione ai fornitori come la Thai Union» ha dichiarato Graham Forbes, attivista di Greenpeace USA Oceans. «Monitoreremo i progressi di Mars e Nestlé per assicurare che le loro scelte portino a dei cambiamenti reali».