È stato perfezionato il closing dell’operazione di integrazione con Maxi Zoo da parte di Arcaplanet. A giugno 2021, in concomitanza con l’acquisizione da parte del fondo Cinven, la catena con sede a Chiavari ha raggiunto un accordo con Fressnapf per la fusione con Maxi Zoo Italia. A inizio ottobre, in seguito alla cessione di 61 punti vendita a Cerere, in joint venture con PDP-Petmark, è stata soddisfatta la condizione posta dall’Antitrust per l’accorpamento di due delle tre insegne leader nel pet care in Italia. La sola Arcaplanet nel 2021 ha registrato un fatturato di 400 milioni di euro e, insieme a Maxi Zoo, dovrebbe chiudere il 2022 con una cifra vicina ai 600 milioni di euro.
Ha dunque preso il via un nuovo corso per la compagine dal nome Gruppo Arcaplanet, che conterà su una rete di 489 pet store e 2.700 dipendenti. Sono stati annunciati importanti investimenti, assunzioni e nuovi servizi al consumatore per potenziare l’integrazione fra canale fisico e digitale. La nuova catena ha stanziato 100 milioni di euro con l‘obiettivo di aumentare il numero di punti vendita. Un primo step sarà il raggiungimento di quota 500 pet shop entro fine 2022, mentre per il 2025 è stata fissata l’asticella a 700 negozi, cifra che vuole essere raggiunta senza operazioni di acquisizione. Un focus particolare sarà rivolto alle regioni del Sud Italia, finora poco presidiate dalle insegne Arcaplanet e Maxi Zoo. Altri 50 milioni saranno inoltre destinati allo sviluppo di e-commerce, acquisizione dati e digitalizzazione.
Più nel dettaglio, riguardo al canale digitale è previsto l’avvio di nuovi servizi esclusivi e il lancio di una app dedicata. Fra i servizi si inserisce anche quello di click & collect lanciato lo scorso luglio, già utilizzato da un cliente digitale su quattro. Allo stesso tempo, l’assortimento di tutti i punti vendita sarà allargato con il veloce inserimento dell’intera gamma offerta
in tutti i punti vendita della catena. Da ultimo, il Gruppo Arcaplanet potrà contare su una logistica integrata e potenziata. In questo modo anche i negozi provenienti da Maxi Zoo potranno essere riforniti anch’essi direttamente dall’Italia e non più dalla Germania. «La traiettoria di business è chiara e le sinergie create con l’integrazione sono importantissime sotto ogni aspetto» ha commentato l’amministratore delegato Nicolò Galante. «Con l’integrazione dei 150 punti fisici di Maxi Zoo diventiamo oggi una delle realtà più importanti nella distribuzione italiana e il terzo player per quanto riguarda la vendita specializzata online. I prossimi tre anni saranno molto impegnativi per tutto quello che rappresenteranno nella crescita globale del nostro Gruppo».
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