Sospeso per tutti l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballi e prorogati i termini di adeguamento fino al 31 dicembre 2021. Termina così, con un sospiro di sollievo, la lunga querelle che da settembre ha tolto il sonno a industria e brand, muovendo le associazioni di tutte le categorie industriali per ottenere tempi di adeguamento che permettessero, almeno in parte, di smaltire le giacenze senza incorrere in pesanti sanzioni.
Già il decreto mille proroghe aveva previsto una sospensione parziale fino al 31 dicembre 2021 dell’etichettatura ambientale degli imballi nella parte in cui prevedeva l’uso delle norme ISO per la fornitura delle indicazioni di smaltimento, lasciando inalterato l’obbligo di indicare il tipo di imballo, la famiglia del materiale e il codice del materiale stesso.
«Con l’ulteriore proroga, che concede alle aziende altri sei mesi di tempo, si conclude così il tortuoso iter di una norma che, pur rappresentando un’importante affermazione di principi a tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, divenuti ormai componente imprescindibile delle scelte individuali e d’ impresa, aveva causato non poche preoccupazioni alle aziende, chiamate a introdurre l’etichettatura ambientale senza poter beneficiare di termini di adeguamento o di smaltimento scorte» ha affermato Paola Cane, consulente aziendale specializzata in food e pet food. Il nuovo provvedimento, parte di una serie di misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali connesse all’emergenza da Covid-19, prevede anche che i prodotti privi dei requisiti prescritti dall’art. 219, comma 5 e già immessi in commercio o etichettati al 1° gennaio 2022, potranno essere commercializzati fino all’esaurimento delle scorte. Tale previsione, ovviamente, non concede lo smaltimento degli imballi vuoti che al 1° gennaio dovessero ancora essere in giacenza, ma consente l’utilizzo, per il riempimento, di imballaggi privi di etichettatura ambientale fino al 31 dicembre 2021.
Giunge anche, finalmente, la nota del Ministero della Transizione Ecologica che chiarisce numerosi punti oscuri della norma: dalla corretta individuazione dei soggetti responsabili, alle modalità di fornitura delle indicazioni sugli imballaggi neutri, alle indicazioni relative ai packaging di piccole dimensioni e a quelli destinati all’esportazione.
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