La crisi dei trasporti nel Canale di Suez potrebbe avere contraccolpi pesanti sulle attività commerciali da e per l’Europa. Il 23 marzo scorso, la nave portacontainer Ever Given, della società taiwanese Evergreen Marine, si è arenata nel Canale di Suez a causa di forti venti e di una tempesta di sabbia.
La nave, che ha dimensioni gigantesche (è lunga 400 metri e pesa 200mila tonnellate), si è arenata in diagonale bloccando il traffico e creando così delle code chilometriche. In questo momento ci sono circa 160 navi incolonnate. Le compagnie marittime parlano di “conseguenze distrastrose” e affermano di non poter ancora prevedere quando sarà il ritorno alla normalità. In questa condizione c’è il rischio di un aumento dei prezzi dei trasporti marittimi.
In alcuni casi le spedizioni sono state dirottate verso il Capo di Buona Speranza, sulla punta meridionale dell’Africa, con un ritardo di due settimane, viste anche le incognite sui tempi di riapertura del canale. Oltre al problema dei ritardi nelle consegne e dell’aumento del prezzo dei trasporti, si teme anche ricadute sulle attività di reperimento di container vuoti.