L’aumento dei prezzi delle materie prime agricole non si ferma e le ripercussioni si fanno sentire nel anche settore della zootecnia e della mangimistica, compreso il comparto del pet food.
A lanciare l’allarme è Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici) che, rifacendosi anche al rapporto della FAO sul primo trimestre 2021 relativo alla produzione mondiale di cereali, esprime preoccupazione per il trend in atto.
Secondo l’associazione si stanno accentuando alcuni squilibri del mercato internazionale, già registrati lo scorso anno, che potrebbero avere effetti negativi sul settore agro-zootecnico-alimentare italiano.
Il rialzo dei prezzi dei cereali nel mercato nazionale è stato costante dall’autunno del 2020 e ha riguardato anche i primi tre mesi del 2021.
Il mais ha raggiunto la quota di 230 euro a tonnellata, mentre la soia ha superato ampiamente i 600 euro.
«Davanti al continuo rialzo dei prezzi delle principali materie prime agricole la mangimistica svolge un ruolo di camera di compensazione assorbendo parte dei rincari dei prezzi dei cereali impiegati nel suo processo produttivo» commenta Marcello Veronesi, presidente di Assalzoo . «Ma con il perdurare della situazione, è a rischio la tenuta non solo del nostro comparto ma di tutta la zootecnia, per cui è necessario sostenere le produzioni italiane con ogni mezzo possibile».