Il presidente dell’Anmvi Marco Melosi, in seguito alla notizia che il reddito di cittadinanza sarà erogato dal 1° aprile 2019 e potrà essere utilizzato solo per acquisti di reale necessità, ha dichiarato che la spesa veterinaria rientra in questa categoria. Lo stesso vale per gli alimenti per i cani e i gatti di famiglia.
«La cura del proprio animale da compagnia è un dovere normativo di ogni proprietario, per cui non ci sono dubbi morali» ha spiegato Melosi. «Anzi, il reddito di cittadinanza deve servire a sostenere il diritto alla convivenza con un animale da compagnia e a riceverne i comprovati benefici socio-affettivi».
Nelle spese ammissibili per il reddito di cittadinanza, il presidente dell’associazione richiede anche di riconsiderare l’Iva: «I nuclei familiari che avranno i 780 euro dovrebbero anche poter essere alleggeriti dal peso fiscale dell’Iva sulle cure veterinarie, con una riduzione dal 22 al 10% dell’aliquota, se non addirittura l’esenzione dall’Imposta. È nell’interesse dello Stato agire sull’Iva, perché la prevenzione e le cure veterinarie si traducono in maggiore sanità e in una minore spesa pubblica. D’altra parte, quando la prestazione veterinaria è riconosciuta dal pubblico è Iva esente. E con il reddito di cittadinanza, siamo di fronte a qualcosa di molto simile».