Secondo il Generational Report 2016 dell’American pet products association (Appa) i cosiddetti Millennials, nati tra il 1981 e il 2000, costituiscono il 24% dei possessori di pet. Di questi, il 74% è proprietario di cani, il 49% tiene in casa gatti e il 19% pesci d’acqua dolce. Pesci d’acqua marina, rettili, volatili e piccoli animali da compagnia rappresentano dal 3% al 10% delle varietà animali possedute da questa generazione.
I Millennials non raggiungono la Generation X (ossia coloro che, approssimativamente, sono nati tra il 1963 e il 1980), che compone il 30% della popolazione proprietaria di pet, né i Baby Boomers (37%), nati tra il 1945 e il 1964 in Nordamerica. Tuttavia, c’è motivo di credere che essi potrebbero diventare una forza decisiva per il mercato del pet food.
Poiché il possesso di pet cala notevolmente dopo i 60 anni e diminuisce anche tra i 50 e i 40 anni, i Millennials potrebbero sopperire a queste defezioni. Inoltre si ritiene sia molto più probabile che essi spendano di più per prodotti e servizi pet rispetto alle generazioni precedenti. I Millennials si rivelano un elemento trainante anche per gli alimenti premium, così come hanno incoraggiato alcuni trend nel cibo per il consumo umano: sia la svolta bio sia la richiesta di trasparenza nell’origine dei prodotti pet rispecchiano infatti le tendenze già in atto nel mercato degli alimenti per umani.