Il 2024 si è chiuso con due novità significative per il settore pet care: l’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sulla sicurezza dei prodotti e la decisione dell’Agenzia delle Entrate di applicare l’Iva ordinaria alle lettiere vegetali. In risposta a queste sfide, il 6 febbraio 2025, Pet B2B ha riunito a Monza, presso l’Hotel De la Ville, alcuni dei principali player dell’industria degli accessori e delle lettiere per discutere di questi due importanti fatti salienti e del loro impatto sul mercato, sui piani e le strategie dell’industria e sulle modalità di approvvigionamento dei prodotti. Sul numero di marzo di Pet B2B potete trovare un’ampia sintesi della tavola rotonda con gli interventi dei partecipanti.
Il momento di lavoro comune ha previsto due sessioni di dibattito: la prima si è incentrata sulla normativa della sicurezza degli accessori e la seconda sulla decisione dell’Agenzia delle Entrate di far applicare l’Iva al 22% sulle lettiere vegetali. L’applicazione delle nuove normative relative alla sicurezza degli accessori pone sfide complesse, dalla gestione dei lotti alla comunicazione con i fornitori.
A questo si aggiunge anche la mancanza di linee guida chiare che complica ulteriormente l’adeguamento, e molte aziende auspicano un confronto con le autorità per definire standard condivisi. Per far fronte alle nuove sfide le aziende puntano a fare rete collaborando insieme e promuovendo buone pratiche e schede di sicurezza riconosciute ufficialmente. Un altro nodo cruciale è l’aumento dei costi derivante dall’adeguamento normativo. I brand si trovano a dover bilanciare qualità, sicurezza e competitività in un mercato sempre più esigente. La necessità di proteggere i margini di profitto senza gravare eccessivamente sui consumatori spinge a rivedere strategie di produzione e approvvigionamento. Anche la concorrenza delle grandi piattaforme online rappresenta una sfida, rendendo fondamentale una maggiore tutela normativa per il comparto. Per quanto riguarda le lettiere vegetali, la decisione di applicare l’Iva ordinaria ha generato incertezze e difficoltà operative. Inoltre, la modifica dell’aliquota fiscale rischia di penalizzare prodotti più sostenibili, andando in contrasto con le politiche ambientali europee.
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