Pet care: cresce nella Gdo la domanda di prodotti “rich in” e “free from”

by Redazione Pet B2B

I prodotti pet care con claim “rich in” e “free from” sono tra i più richiesti dai proprietari di animali, sempre più attenti a leggere le etichette e a scegliere referenze specifiche per cani e gatti. In particolare la preferenza nella selezione di food si concentra su prodotti senza cereali, come ad esempio low e grain free, o che includono componenti benefici per il pet, come probiotici o omega 3 e 6.

Secondo la 16esima edizione dell’Osservatorio Immagino, che analizza le caratteristiche specifiche delle etichette nella Gdo, nei 12 mesi terminati a giugno 2024, i prodotti “free from” hanno rappresentato il 50,9% dell’offerta, generando il 60,7% del giro d’affari totale del food per cani e gatti. Con un fatturato di 645 milioni di euro, il segmento ha registrato una crescita del 6,8%. Circa due terzi del fatturato provengono dal cat food

All’interno di questa categoria, le referenze food low e grain free si distinguono per la forte crescita: +18,7% nelle vendite a valore e +4,9% a volume nel segmento cane e gatto. 

Invece, per quanto riguarda il cibo con claim “rich in” si registra un sell out di oltre 557 milioni di euro, segnando una crescita a valore del 7,9%. Tra questi, le referenze arricchite con vitamine dominano il mercato, con 1.215 articoli e un fatturato di quasi 394 milioni di euro. Seguono i prodotti con claim riferiti alla presenza di proteine, che hanno visto un incremento dell’8,4% a valore.

Particolarmente significativa è stata la crescita dei mangimi che includono prebiotici: i 256 articoli segnati con l’aggiunta di batteri hanno registrato un aumento del 10,4% a volume e vendite a valore pari a quasi 106 milioni di euro (+19,6%). Anche in questo caso, il food per gatti ha guidato il mercato, rappresentando oltre il 68% delle vendite, con una forte spinta dai segmenti secco e umido.

Chiude il paniere “rich in” il claim relativo agli ingredienti naturali, il meno rilevante per incidenza, con 37 referenze e un fatturato di 6,1 milioni di euro. Nonostante ciò, la categoria ha mostrato un andamento positivo, con una crescita dell’8,1% a volume e del +15,6% a valore.

 

 

 

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