L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l’istruttoria relativa alla fusione tra Arcaplanet e Maxi Zoo. L’Antitrust si è pronunciata in favore dell’operazione, a patto che vengano rispettate alcune condizioni, tra cui la cessione di una cifra compresa tra 50 e 70 punti vendita.
Come si legge nel bollettino del 14 marzo, l’Autorità ha sollevato obiezioni soprattutto in merito alla quota di mercato “post merger” che nello specifico segmento delle catene pet shop (comprensivo delle relative vendite online) arriverebbe a un valore di circa il 60-65%. “più che tripla rispetto a quella della principale catena concorrente, Isola dei Tesori”. L’Antitrust ha sottolineato quindi che in un gran numero di aree geografiche del territorio italiano “l’entità post merger verrebbe a detenere una posizione dominante”.
“Esaminando nel dettaglio la situazione all’interno dei singoli mercati locali” si legge nel documento dell’Antitrust, “in ben 100 isocrone le quote post merger delle Parti, calcolate sulla base della definizione dei mercati rilevanti precedentemente illustrata, si collocano su livelli superiori al 40%, e in 79 isocrone risultano addirittura superiori al 45%“. Questo comporterebbe inoltre che “in ragione dell’incremento dell’ampiezza e della capillarità della rete distributiva”, l’operazione consentirebbe “alla nuova entità di incrementare la propria capacità finanziaria e promozionale, oltre che la forza e l’unitarietà delle proprie insegne, principali elementi distintivi della catena agli occhi dei consumatori”.
Questo ha portato l’Antitrust ha esprimere le sue conclusioni: “Sulla base delle considerazioni che precedono, si ritiene che l’operazione di concentrazione in esame sia suscettibile di autorizzazione solo in presenza di misure idonee a sterilizzarne gli effetti anticoncorrenziali“. Al fine di risolvere le criticità concorrenziali in merito alle sovrapposizioni orizzontali e concentrazioni locali che si verificherebbero in alcune aree del Nord Italia, le due insegne si sono impegnate, fra le altre cose, a cedere tra i 50 e i 70 punti vendita. I punti vendita interessati sono indicati nel documento dell’Antitrust ma coperti da Omissis nella versione pubblica.
Gli acquirenti dovranno essere approvati dalla stessa Autorità e soddisfare i seguenti requisiti: essere indipendenti, anche commercialmente; essere operatori già attivi nel settore della distribuzione di prodotti per animali domestici in Italia o all’estero, oppure essere in grado di operare immediatamente nel mercato mantenendo e sviluppando l’attività dei punti vendita ceduti. Soddisfatte queste condizioni, potrà essere completata l’acquisizione del controllo congiunto da parte di Cinven (per il 75-70%) e Fressnapf (per il 30-35%), attraverso la società di nuova costituzione Shiba Bidco, su Arcaplanet e Maxi Zoo.
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