Su Pet B2B di novembre un approfondimento sulle attuali dificoltà della filiera

by Redazione Pet B2B

Nell’ultimo anno e mezzo il settore pet care è stato segnato, forse come mai in precedenza, da macro-fenomeni che hanno modificato radicalmente gli equilibri del mercato, ma anche le modalità di fare impresa e i rapporti fra industria e retailer. E se il 2020 è stato prevalentemente segnato dalla pandemia e dall’aumento della popolazione di animali da compagnia in Italia e non solo, nel 2021 tutta la filiera è stata messa in crisi dalle difficoltà di approvvigionamento di materie prime per gli imballi e il packaging per i prodotti sia alimentari sia del comparto degli accessori. Tale situazione è un riflesso di quanto sta accadendo su scala globale. Sul numero di novembre di Pet B2B è pubblicata un’analisi approfondita sulle attuali criticità della supply chain.

A partire dallo scorso gennaio in tutto il mondo si è iniziata a verificare una progressiva carenza di materie prime
e semilavorati, partendo dalle plastiche per arrivare alla carta, all’alluminio e ad altri metalli. Contemporaneamente si è anche assistito a una sempre più scarsa reperibilità di cereali e delle proteine animali con cui si produce il pet food. A ciò si è oltretutto accompagnato un forte incremento dei costi della gran parte di queste materie prime. Ad esempio, a settembre 2021 il prezzo del grano negli Stati Uniti è salito a 337 dollari alla tonnellata, in aumento di circa il 37% rispetto all’anno precedente. Il picco del mais si è registrato lo scorso giugno, ma nonostante da quel momento ci sia stato un progressivo miglioramento, il suo prezzo a settembre 2021 era di oltre 234 dollari alla tonnellata, a +41,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (dati Fao), mentre in Italia a metà ottobre è arrivato a 309 euro alla tonnellata.

Ma non è finita qui, perché a complicare ulteriormente la situazione c’è stato il cosiddetto fenomeno del rincaro dei costi di trasporto. Dalla fine dello scorso inverno le spese per il noleggio di container per il trasporto merci sono letteralmente decollate, arrivando anche a triplicare, e il trend non accenna ad arrestarsi. A metà ottobre, ad esempio, il costo di un container sulla tratta Cina-Italia è arrivato a 18.000 dollari. A oggi sembra che l’insieme di queste criticità non abbia ancora avuto impatti sulle vendite e sui prezzi al consumatore finale. Per saperne di più leggi l’articolo completo su Pet B2B di novembre.

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