Con una spesa annua di 72,56 miliardi di dollari, gli americani investono nel settore del pet care come mai in precedenza. È quanto si evince dalla ricerca condotta dall’American Pet Products Association (Appa), che sottolinea come questa spesa superi di oltre 3 miliardi quella del 2017, attestata a 69,51 miliardi, per una crescita del 4%. I dati raccolti si riferiscono ai comparti food, cure veterinarie, accessori e medicinali da banco, acquisti di animali e altri servizi.
Bob Vetere, presidente e Ceo dell’Appa, ha dichiarato: «La maggior parte dei pet owner appartiene alla generazione dei millennials ed è disposta a spendere di più pur di avere prodotti e servizi di qualità al fine di migliorare il benessere dei propri animali. Oggi più che mai l’animale è considerato un membro insostituibile della famiglia ed è per questo che assistiamo a un’importante crescita nella community pet care».
Per la maggior parte, la spesa si riferisce al comparto pet food e soprattutto al cibo premium, seguito dal cibo generico e da quello naturale. La crescita registrata in questo segmento non è data tanto da maggiori volumi venduti quanto da un aumento di prezzi e dall’acquisto principalmente di prodotti di alta gamma.
«Nei prossimi anni prevediamo una crescita costante nel pet food grazie soprattutto alle opportunità insite nelle diete specializzate pensate per animali anziani o con speciali necessità alimentari. Altre crescite sono ipotizzabili nelle proposte di cibo fresco e nei programmi a sottoscrizione», ha aggiunto Vetere.
Alle spalle del pet food, con una spesa di 18,11 miliardi, si confermano le cure veterinarie, in crescita del 6,1% sul 2017. È aumentata anche la frequenza di controlli veterinari grazie soprattutto a prezzi calmierati che li hanno resi accessibili a un pubblico più vasto. Seguono accessori e medicinali da banco, in crescita del 6% fino a un totale di spesa di 16,01 miliardi.
In calo dello 0,8% i servizi al di fuori del comparto medicale come il pet sitting. Segno meno anche per gli acquisti di animali (-4,3%) fino a una spesa totale di 2,01 miliardi.