È in distribuzione il numero di settembre di Pet B2B

by Redazione Pet B2B
Pet B2B Pet Village

Sul numero di settembre di Pet B2B si parla del mercato degli alimenti per cani e gatti senior e delle prospettive del segmento abbigliamento. Spazio anche al pet sui volantini delle aperture dei canali distributivi e allo scaffale delle catene, dei pet shop, dei supermercati e degli ipermercati. Fra gli approfondimenti relativi al canale, si fa il bilancio dei primi quattro anni di vita dell’insegna Conad PetStore e si approfondiscono le strategie della catena My Pet di Roma e dell’indipendente Animarket di Pisa. La storia dei copertina è dedicata a Pet Village.

food per anziani

COVER STORY – Il recente ampliamento della sede con un secondo magazzino da 2.500 mq ha consentito all’azienda ravennate Pet Village di ottimizzare il proprio servizio di distribuzione. Alla base della proposta di marchi, un portfolio di prodotti di posizionamento superpremium che spazia dal mondo dell’igiene a quelli del farmaco generico, delle lettiere, dei giochi e, da circa un anno, del food. «Abbiamo sviluppato un’offerta di brand che può soddisfare le principali esigenze del canale specializzato» spiega l’amministratore Vito Bolognese.

FOOD SENIOR – La sensibilità dei consumatori è ancora limitata, soprattutto per la mancanza di informazioni adeguate e per la scarsa conoscenza dei prodotti specifici per senior. Il canale specializzato è il principale riferimento per questo segmento, ma saranno fondamentali maggiori sforzi in comunicazione anche da parte dell’industria per uscire dalla nicchia.

CONAD – Superata quota 30 punti vendita grazie all’apertura di un flagship store a Bologna, l’insegna è oggi la quarta in Italia per rete di negozi e guarda al futuro con ottimismo. «In evoluzione è anche il nostro format, con il lancio di un’area di toelettatura e lavaggio accessori e con la creazione di un nuovo percorso formativo per il personale di servizio».

ABBIGLIAMENTO – Qualità, funzionalità, estetica, prezzo e una crescente attenzione alla sostenibilità. Sono questi i parametri su cui si basa la scelta del cliente, che predilige ancora lo shop fisico dove può toccare con mano il prodotto. A patto che questo sia esposto in maniera ottimale e che rientri in un assortimento profondo. Così facendo, il comparto può trasformarsi in una fonte altamente redditiva per il retailer.

INDIPENDENTE – I punti di forza di Animarket, insegna attiva a Pisa dal 1994 ma con radici che affondano in una storia di quasi 40 anni, sono l’assortimento di circa 25mila referenze e la vendita assistita. Con queste basi, oggi il pet shop si propone come riferimento per una clientela esigente e alto-spendente.

CATENA – Dopo sei anni, My Pet ha all’attivo tre punti vendita, tutti dislocati in centri commerciali della Capitale e con superficie minima di 100 mq. A questi se ne aggiungeranno altri tre entro il 2020, tra cui un ambizioso progetto di 1.000 mq comprensivo di toelettatura e clinica veterinaria.

SCAFFALE – Cresce il numero medio di referenze pet food nel largo consumo, mentre pet shop e catene registrano un calo del secco sia per cani sia per gatti. Da parte delle grandi insegne nazionali si registra una generale diminuzione di tutta l’offerta food.

FLYER – Nei volantini pubblicati per l’inaugurazione dei punti vendita, discount e ipermercati aumentano la visibilità delle referenze di cibo per cani e gatti, a scapito degli accessori. Nei pet specialist cala il prezzo medio del dog food per volume, ma aumenta il prezzo medio delle promozioni.

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