Su Pet B2B di novembre si parla del segmento della guinzaglieria

by Redazione Pet B2B
Pet B2B Guinzaglieria

Con un panorama fortemente polverizzato per la presenza di numerosi brand, il segmento della guinzaglieria si presenta a tinte chiaroscure e ancora ben lontano dal raggiungere il proprio massimo potenziale. Anche se prevalgono le zone di luce rispetto a quelle di ombra, in particolare nelle strategie e nell’operato di retailer intraprendenti, attenti alle novità e abili nell’affiancare con competenza e disponibilità il consumatore nella scelta del prodotto.

In riferimento ai canali, il principale concorrente delle insegne specializzate è rappresentato dall’e-commerce. L’assortimento pressoché illimitato e la maggiore convenienza offerta al pubblico finale, ma anche le numerose informazioni reperibili attraverso le ampie schede disponibili sul web, favoriscono infatti un intenso traffico sui siti di vendite online. I principali comportamenti d’acquisto evidenziano una tendenza del pubblico finale ad acquistare prodotti di posizionamento intermedio, allontanandosi dagli entry level verso modelli che offrono un equilibrato compromesso tra qualità e prezzo.

Le principali armi a disposizione dei negozianti tradizionali stanno nell’individuare un assortimento equilibrato per numero di brand e per tipologie di prodotto, oltre che nel riuscire a proporre una shopping experience qualitativa e attrattiva e nel dimostrare di saper sfruttare in maniera intelligente i cicli stagionali che caratterizzano il mercato pet odierno. Inoltre il supporto del retailer è fondamentale per la scelta d’acquisto finale. È importante che gli addetti alle vendite analizzino insieme al proprietario dell’animale la fisionomia, il comportamento e il genere di attività svolta per determinare il modello che è meglio in grado di soddisfare i requisiti del pet.

Guardando al futuro del segmento è lecito attendersi ancora per diversi anni la presenza di un folto numero di player, anche se con un consolidamento ulteriore dei pochi marchi con un più alto tasso di fidelizzazione del pubblico finale. Allo stesso tempo, anche il gruppo dei produttori Made in Italy potrebbe rafforzare il proprio posizionamento, pur restando all’interno di piccole nicchie di mercato facenti riferimento a una clientela in cerca di prodotti ad alto valore aggiunto.

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