Ministero della Salute: stop all’uso della parola “veterinario” nel pet food non dietetico

by Redazione Pet B2B

L’unico riferimento alla figura del veterinario nell’etichettatura del pet food è quello esplicitamente ammesso nei casi richiamati dalla Direttiva 2008/38/CE. Fatta eccezione per le diete veterinarie sopra menzionate, “L’utilizzo di espressioni come ‘linea veterinaria’, ‘soluzione veterinaria’, ‘alimento veterinario’ oppure ‘diete prescritte’ costituisce un utilizzo dei claim nell’etichettatura di mangimi non conforme alla normativa”. A comunicarlo è la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute, in una circolare del 19 febbraio scorso diramata ai Servizi Veterinari, Pif, Uvac e alle associazioni Assalzoo, Assalco e Aisa.

La circolare è stata inviata in seguito a una riunione del Comitato Permanente europeo, per fornire alle associazioni di categoria indicazioni puntuali sull’utilizzo di alcuni claim frequentemente utilizzati in maniera non corretta. Nella nota si fa specifico riferimento all’utilizzo di termini, immagini o grafici che richiamano chiaramente la figura del veterinario o associano un mangime alla professione medico-veterinaria. Questi termini e immagini non sono consentiti nell’etichettatura dei prodotti pet food, in quanto potrebbero portare i consumatori finali a ritenere che un alimento possa esercitare una funzione terapeutica o preventiva, caratteristica propria dei farmaci veterinari e non dei mangimi. L’utilizzo di termini non conformi sono passibili di sanzioni sulla base del Decreto Legislativo 3 febbraio 2017, n. 26.

LINK UTILI:
Scarica QUI il documento Europeo sulle indicazioni per le etichettature nei mangimi.

Post correlati